L’auto-innamoramento

L’auto-innamoramento

Nel corso degli anni, nel mio lavoro di project coordinator ho seguito la vendita di diverse centinaia di immobili e la maggior parte di queste erano vendite fatte sulla carta, prima che gli immobili fossero costruiti, realizzati.

Perciò, non case da ristrutturare ma proprio nuove abitazioni, su terreni dove in quel momento non c’era ancora nulla.

La difficoltà maggiore era immaginare come sarebbe stato il risultato finale, che cosa si sarebbe potuto vedere dalle finestre, che tipo di panorama, così gli acquirenti cercavano di cogliere qualche elemento dalle sezioni, dai disegni e dai prospetti.

Sono sempre rimasta stupita osservando le persone che, entrando nelle case appena costruite, non ne rimanevano mai deluse, non capitava proprio mai che dicessero che la casa non era come se l’erano immaginata.

È proprio strano ma io mi sono data una spiegazione, lo chiamo il fenomeno dell’auto-innamoramento.

Le persone, vedendo come veniva realizzata l’abitazione, potendone seguire i progressi con le visite in cantiere, poco a poco si innamoravano del progetto. Mano a mano che l’abitazione cresceva, aumentava anche l’infatuazione dei proprietari.

L’unico momento in cui li vedevo vacillare era in occasione della prima visita della casa, al grezzo. La mancanza di intonaco alle pareti rendeva tutto grigio e così gli spazi sembravano più piccoli e tristi.

I volti dei visitatori, allora, lasciavano trapelare una certa delusione ma già al secondo sopralluogo, grazie alla prima mano di intonaco, l’aspetto migliorava notevolmente e il sorriso riappariva sulle loro facce.

Seguire la realizzazione della propria casa dalle fondamenta la trasforma, passo dopo passo, in quello che si era sognato, immaginato e desiderato. La psicologia dell’abitare è davvero una materia affascinante!

Dopotutto anche Oscar Wilde ci insegna che “La felicità non è avere quello che si desidera ma desiderare quello che si ha”.

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